La statua
La statua che adesso si trova in cima a Piaggia di Murello, fu in realtà collocata nel 1822 in un luogo ben più centrale: Piazza Grande.
Rimase lì per ben 110 anni, quando in seguito ad un ripristino stilistico e per far posto alla lizza per la Giostra del Saracino, fu spostata nella sua sede attuale.
La statua fu realizzata in marmo di Carrara su basamento in travertino di Rapolano dall’artista fiorentino Stefano Ricci (più noto per il cenotafio di Dante Alighieri in Santa Croce).
Il Granduca viene rappresentato con una toga antica e coronato di foglie di quercia, simbolo di virtù, forza, perseveranza e lealtà. In una mano regge lo scettro, emblema del potere, mentre ai suoi piedi sta coricato un leone domato. Da notare anche il bassorilievo sul basamento denominato L’Unione tra la Chiana e l’Arno, probabilmente opera dello scultore aretino Ranieri Bartolini e che raffigura i due fiumi come due figure antropomorfe: il Chiani come una donna voltata di spalle che guarda verso l’uomo, l’Arno appunto, che l’osserva a sua volta. Anche questa allegoria simboleggia l’opera di Ferdinando III di Lorena: infatti rappresenta l’estesa opera dei lavori che interessò le vallate aretine e la loro bonifica.
I terreni paludosi e alluvionali da sempre sono connessi non solo a disastri di tipo geoidrico, ma anche a notevoli problemi per la salute e rischio di malaria, dovuto all’altissima presenza di zanzare infette. Per questo sin dal Trecento, con i Medici, si era cominciato a pensare a una vasta opera di bonifica, che sarà portata a termine definitivamente nel Novecento.
Oggi è possibile, per tutti gli amanti del verde, del trekking e della mountain bike, percorrere il sentiero della bonifica della Val di Chiana che arriva fino alla Chiusa dei Monaci ad Arezzo.
La statua di Ferdinando III di Lorena, insomma, rappresenta l’ennesimo stretto legame tra arte, cultura e meravigliosi paesaggi che fanno di Arezzo e della Toscana una delle più belle realtà al mondo: sempre legata alle proprie tradizioni, ma sempre con un occhio verso il futuro.